Il mese scorso avevamo parlato dell’esclusione di Collegno dalle sedi candidate ad ospitare gli atleti nel caso in cui la candidatura di Torino per le Universiadi 2025 andasse in porto. Un’esclusione che non dovrebbe essere “digerita” in silenzio da Collegno (e Grugliasco), e che richiederebbe un’azione forte e coordinata della Giunta in Città Metropolitana e Regione Piemonte affinché vengano creati posti letto da lasciare in eredità, anche in vista del campus grugliaschese. Al momento la Giunta collegnese non sembra interessata ad agire, impegnata a fare comunicazione sui monopattini e piccolo cabotaggio di quartiere.
Come scrive la consigliera Cinquestelle Sarah Disabato, “si è riunita in settimana la VI commissione regionale congiunta con la V commissione del Comune di Torino, proprio per parlare di Universiadi e Special Olympics. Un evento che potrebbe lasciare una buona eredità, in termini di posti letto, per sostenere il diritto allo studio nella nostra regione”.
E’ evidente che con la costruzione del Polo delle Scienze a Grugliasco e del corso di scienze della formazione primaria a Collegno servirebbe creare infrastrutture per gli studenti, dai posti letto alle aule studio a spazi di aggregazione.
A Collegno le strutture non mancherebbero: dai locali fatiscenti dell’ex ospedale psichiatrico (sperando che non facciano la fine di Villa6) alle fabbriche abbandonate della Borgata Paradiso (strategicamente vicina sia alle metro torinese sia alla stazione ferroviaria di Grugliasco che affaccia sul costruendo campus), sono diverse le soluzioni che potrebbero essere recuperate in vista delle Universiadi per poi rimanere a disposizione del territorio.
Il nuovo insediamento universitario di Grugliasco ospiterà i Dipartimenti di Chimica, Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Scienze della Terra che, insieme all’adiacente complesso edilizio dei Dipartimenti di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e di Scienze Veterinarie, concorreranno ad articolare un nuovo modello di Campus Universitario Metropolitano per oltre 10mila persone. Residenze universitarie per questi studenti? Zero.
Stupisce allora il silenzio della Giunta collegnese, che – a quanto ci risulta – non ha avviato alcuna azione concreta verso Regione e Città Metropolitana per influenzare la scelta. Non vorremmo trovare poi la solita intervista sui media locali dove la Giunta si preoccupa per l’occasione perduta e si lamenta a posteriori delle scelte fatte.
Sarebbe auspicabile avviare immediatamente una serie di iniziative concrete, magari chiedendo alla decina di consiglieri PD che siedono in Regione di farsi portavoce. Invece tutto tace… perché?