E’ andata nuovamente deserta la procedura di alienazione del complesso di Villa Guaita: nessun acquirente si è fatto avanti per rilevare dal Comune di Collegno il complesso. Secondo alcuni commenti apparsi in diversi gruppi di discussione, oltre al vincolo delle Belle Arti sull’immobile storico anche alcuni vincoli – come ad esempio i 25 anni di social housing – che rendono l’immobile poco appetibile dal punto di vista commerciale. Un costruttore privato compra solitamente per monetizzare costruendo abitazioni e locali commerciali.
Una villa ottocentesca frutto di parecchie polemiche già in passato, che negli ultimi anni nonostante vari tentativi non ha attirato sufficiente interesse. Ecco dunque spiegato perchè la Giunta, per lanciare una nuova vendita di Villa Guaita, ha deciso di dimezzare la base d’asta. Villa Guaita, la cui base d’asta era fissata a circa 950mila euro nel settembre 2021, potrà essere acquisita con una base d’asta diminuita del 50%, secondo la nuova stima dell’amministrazione comunale di novembre 2021.
Non solo, ma la giunta ha deciso di eliminare il vincolo in capo all’acquirente di destinazione del bene per venticinque anni all’edilizia residenziale sociale e/o a forme di “co-housing”, mixitè sociale e di diversificazione dell’offerta abitativa. In altre parole, chi compra non dovrà più fare edilizia sociale per 25 anni, ma potrà destinarla a tutti gli usi consentiti dalle norme attuali.
Come ciliegina sulla torta, il comune di Collegno ha anche deciso di aggiungere anche il cortile, che era appartenente al patrimonio indisponibile ed è passato a patrimonio disponibile, in modo che sia ricompreso nella nuova procedura di vendita “rendendo maggiormente commerciabili i beni” come recita il documento comunale.
Tra le more del documento, saltano all’occhio due paragrafi relativi alle commutazioni richieste dai tecnici il 17 novembre: le particelle 1038-647 (oggi appartenenti al patrimonio indisponibile) diventeranno beni disponibili al fine di consentire “idoneo diritto reale nell’ambito di eventuali autorizzazioni a costruzioni in aderenza ad aree pubbliche”; parte delle particelle 504-508 (oggi appartenenti al patrimonio indisponibile) mediante frazionamento in beni disponibili al fine di consentire “la valorizzazione attraverso la locazione del bene per l’installazione di struttura/palo e stazioni radio base da parte di idoneo/i operatore/i economico/i, anche nel rispetto dei futuri piani localizzativi 2022″.
Due paragrafi che sembrano rendere possibile lo scenario di una Villa Guaita trasformata in appartamenti (di lusso?), locali commerciali e all’installazione di una antenna della telefonia mobile? L’alienazione è vincolata “all’ottenimento della necessaria autorizzazione alla vendita da parte del competente Ministero per i Beni e le Attività Culturali” e l’amministrazione potrà “attuare tutti gli adempimenti e le procedure previste qualora le destinazioni d’uso degli immobili comportino modificazioni allo strumento urbanistico generale“.
Non resta che attendere i prossimi passi ma, come detto, l’abbassamento del prezzo e le modifiche introdotte per rendere Villa Guaita più appetibile commercialmente lasciano presagire un possibile interesse di soggetti operanti sul mercato.
Chissà se il sindaco Casciano e l’assessore competente vorranno fornire maggiori dettagli sul futuro del complesso edilizio?