Al momento si tratta di notizie non ufficiali, dunque da prendere con le pinze: nell’area dellex CTREA di Corso Francia sarebbero pronte a sbarcare Esselunga e Decathlon. I due colossi avrebbero già acquisito le aree e avrebbero iniziato da alcuni mesi l’interlocuzione con l’amministrazione comunale.
Il progetto, secondo le prime indiscrezioni, prevederebbe non solo il recupero dell’ex deposito dei tram ma anche la costruzione di nuovi manufatti, la riqualificazione della piazza antistante con conseguente ridimensionamento e spostamento parziale dello storico mercato rionale verso Viale Piemonte. Con una concorrenza tra bancarelle e supermercati che si annuncia devastante: via le bancarelle dalla piazza e spazio alla grande distribuzione.
L’arrivo di Esselunga potrebbe scatenare spostamenti a cascata, considerando che nell’arco di un chilometro di sono anche Pam, Mercatò, Crai, Carrefour ed è in arrivo un Lidl. Proprio lo sbarco del nuovo punto vendita Lidl potrebbe portare alcune attività attualmente presenti nella zona dell’ex villaggio Leumann (tra le altre, la più nota è certamente Intrend anche conosciuta come Diffusione Tessile dai collegnesi) a cercare nuove sistemazioni. Tra le opzioni, lo sbarco nei locali dell’attuale Pam, che con l’apertura di Esselunga si troverebbe ad affrontare una concorrenza agguerrita. Come detto, al momento sono solamente ipotesi, senza alcuna conferma da parte degli interessati.
Dalla giunta collegnese bocche cucite, nessuno conferma (nè smentisce) quello che, se le voci fossero veritiere, sarebbe l’ennesimo colpo al piccolo commercio collegnese, già messo a dura prova da un ventennio di sbarchi commerciali senza che gli oneri aggiuntivi fossero re-investiti in maniera significativa nella sopravvivenza dei negozi storici.
A Collegno negli anni sono infatti arrivati colossi della grande distribuzione quali Ikea, Viridea, Carrefour, Leroy Merlin, Coop, per citarne alcuni e, in parallelo, la città ha visto una proliferare di supermercati di medie dimensioni: dai leader della GDO a basso prezzo (Aldi, Eurospin, MD, Ekom, Lidl) alle insegne italiane e locali più note, quali Mercatò, PAM ed altri.
Collegno Rigenera adotta ormai lo schema palazzoni+supermercato, senza che si abbia la volontà di realizzare spazi per il terziario avanzato, gli studenti, le associazioni in cerca di sede o addirittura sedi di organismi sovracomunali. Lontanissimi i tempi in cui l’allora sindaco D’Ottavio dichiarava sulla Mandelli “Chiunque credere di poter costruire dei palazzi può restare a casa”, “Il piano regolatore prevede area a servizi e su questo non faremo un passo indietro”, “Lì si possono edificare impianti sportivi, servizi socio assistenziali, scuole”. Sappiamo poi che con l’attuale sindaco Casciano e l’assessore Cavallone, il piano regolatore ha raddoppiato le altezze possibili (da 5 a 10 piani) e dato il via libera a una decina di palazzoni oltre all’ (ennesimo) centro commerciale.
Una vera e propria colonizzazione del territorio, senza che il commercio di prossimità abbia beneficiato di particolari aiuti – monetari e non – che permettessero di differenziare l’offerta e promuovere un nuovo modello di commercio locale. Non a caso, secondo i documenti ufficiali di analisi, si parla di una “desertificazione commerciale nel centro storico” e della “forte concorrenza di poli commerciali esterni” anche per gli assi consolidati di Corso Francia.
Qualcuno ha provato a far passare il messaggio che le nuove aperture sono un bene, perchè daranno lavoro ai collegnesi: una “bufala” presto smentita con il fact checking di Collegno Rinasce. Non c’è nessuna priorità ai collegnesi, dunque chiunque abbia i requisiti può candidarsi.
Il cavallo di battaglia, in assenza di dati che mostrino i risultati di questi anni, è adesso diventato il Distrretto Urbano del Commercio (DUC), un progetto che prevede di “sostenere e valorizzare le attività locali”, anche attraverso l’aiuto di un’azienda milanese.
Le due maggiori associazioni di commercianti collegnesi non sono partner di primo livello del DUC, da tempo pubblicizzato senza che si siano resi noti gli interventi progettuali nè ovviamente percepite ricadute concrete sul territorio.
Presentato oltre un anno fa, non si trova traccia di proposte concrete e la pagina dedicata è desolatamente ferma al 2021: idee e soldi arriveranno nel 2023, a ridosso delle elezioni?
In attesa di scoprirlo, l’avanzata dei supermercati continua…