Altro prato del parco Dalla Chiesa che sparisce in cambio di un parcheggio auto e una nuova ciclabile: queste le due novità per i collegnesi che vedono così per l’ennesima volta sacrificati i prati del parco in nome della mobilità sostenibile.
Il parco dalla Chiesa è da qualcuno soprannominato il LunaParco, perchè ormai i prati e il verde sembrano diventati secondari rispetto a parcheggi, ciclabili e attività antropiche: quello che era il polmone verde della città sta nel tempo lasciando spazio ad un non-parco, dove il verde e gli alberi sono secondari rispetto ad altro. Molti cittadini non hanno ancora digerito la ciclabile realizzata tagliando in due lo storico pratone e l’abbattimento di centinaia di piante storiche che devono adesso assistere al sacrificio di ulteriori prati.
Le due novità che sottrarranno migliaia di metri quadri di prato lungo la Via Tampellini riguardano l’estensione del parcheggio per altri 1500 metri quadri e una nuova ciclabile realizzata in mezzo al prato, tra l’area cani e la via Tampellini proprio alle spalle del nuovo parcheggio anzichè utilizzare la parte già asfaltata della via Tampellini.
Il progetto del parcheggio è ormai definitivo: con mezzo milione di euro del PNRR, l’amministrazione ha deciso di “allungare” l’attuale parcheggio. Due mesi e mezzo di lavori per la depavimentazione dell’attuale pavimentazione (già permeabile) con nuovo prato armato, l’aggiunta di colonnine di ricarica per auto elettriche e stalli per collocare servizi di sharing bici, auto e monopattini.
Le motivazioni che giustificano l’uso di prato? Secondo il progetto, le attuali strade e ciclabili “non soddisfano pienamente le esigenze di accessibilità alle aree” interne al parco Dalla Chiesa e dunque il nuovo parcheggio servirà “alle nuove attività studentesche e residenziali esistenti ed in programma”, andando a “trasformarlo in un vero e proprio polo di interscambio tra i veicoli motorizzati, il TPL e le esistenti reti pedonali e ciclabili”.
Non è chiaro quale sia l’interscambio tra auto e trasporto pubblico e ciclabili: l’utente lascerebbe l’auto lì per andare a Fermi, quando può parcheggiare direttamente a Fermi? Lascerebbe l’auto per prendere il bus per andare a Fermi? Lascerebbe lì l’auto per prendere una bici o un monopattino, e per andare dove? Sembra strano che queste siano le ipotesi, dunque la più solida pare essere quella sul parcheggio per chi abita nel centro storico: il parcheggio è “propedeutico alla trasformazione del centro storico di Collegno, che attualmente presenta ingenti problemi legati alla pedonalità e ciclabilità in un’area pedonale, creando quindi un luogo ove sarà possibile collocare i veicoli dei residenti di tale area“.
Ma se Collegno vuole mirare ad incentivare la mobilità sostenibile, perchè realizza parcheggi per auto togliendo prati, quando nelle aree ad alta densità abitativa e vicino alle fermate della metropolitana i parcheggi vengono addirittura eliminati?
Per quanto riguarda la ciclabile che “mangerà” altro prato, il progetto al momento è stato candidato ad un bando per ottenere i finanziamenti regionali ma non ancora finanziato. Se finanziato (costo totale circa 270mila euro, 7 mesi di lavori), verrà realizzata una ciclabile nell’attuale prato di via Tampellini, e sarà realizzato un parklet, collocato lungo la Via Tampellini, insieme ad alcuni alberi per fare ombra. Il piano di sensibilizzazione presentato prevede inaugurazione a fine settembre 2023… e coinvolgimento degli stakeholder e cittadini nei primi due mesi di progetto.
Curiosa la motivazione usata per richiedere il finanziamento: “Offrire alle ragazze e ai ragazzi universitari un collegamento ciclabile sicuro, veloce econfortevole, offrendo una valida alternativa all’uso dell’automobile privata per raggiungere il luogo di studio”: e la motivazione usata per ottenere il bando PNRR sul parcheggio dove la mettiamo? Un’altra motivazione è “completare un raccordo funzionale tra l’Università, il centro storico, il Parco della Dora e, innestandosi con i tratti esistenti, con il TPL migliorando l’accessibilità sicura verso la fermata della Metro di Fermi, la futura fermata Certosa”: ma quindi a Fermi si va in bici o in auto? Mistero…