Si è finalmente chiusa la vicenda del lotto1 (la scuola) Matteotti: la città di Collegno verserà 180mila euro extra al costruttore, dopo l’accoglimento delle osservazioni formulate dal Giudice in fase di contenzioso. Rimane aperto il Lotto2 (la palestra), come abbiamo già avuto modo di sottolineare.
Non si tratta di una condanna (non c’è stata una sentenza, come precisa l’amministrazione con una comunicazione formale che trovate sotto) ma di un accordo: oltre ai soldi già riconosciuti al costruttore nel corso della costruzione della scuola per diversi motivi, c’è un ulteriore versamento da 180mila euro di soldi pubblici per la “chiusura” definitiva del Lotto1 secondo le indicazioni formulate dal giudice. Con l’accordo, si arriva dunque al rilascio del certificato di collaudo, allo svincolo delle polizze fideiussorie e alla chiusura del QTE, il quadro tecnico economico dell’opera.
Al di là dei tecnicismi che hanno portato alla “chiusura” del contenzioso, è proprio dall’analisi del QTE si possono dedurre i costi extra affrontati e quanto la costruzione della scuola abbia “pesato” sulle tasche dei cittadini collegnesi. L’appalto Lotto1 era stato assegnato con circa il 30% di ribasso rispetto alla base d’asta di circa 3 milioni, ma durante il corso del cantiere i soldi accantonati – qualche centinaia di migliaia di euro – sono stati “consumati” per diverse motivazioni, dagli aumenti dei costi del materiale alle varianti in corso d’opera. Il QTE originale del 2017 (DD 944/17) riporta un dettaglio dei costi previsti:
Fino ad arrivare al QTE finale che, come si legge, riporta un importo extra di circa 128mila euro.
Come funziona in generale un appalto? Semplificando, alla base d’asta solitamente chi partecipa risponde con un ribasso: se per esempio si mette a gara per tre milioni di euro, chi vince con il 30% di ribasso promette di fare le opere previste con 2,1 milioni di euro. I 900mila vengono accantonati, in modo da avere un “cuscinetto” da utilizzare per imprevisti.
Alla fine dell’opera, i soldi di ribasso di gara, se non utilizzati, tornano ai cittadini e potrebbero essere usati per altri progetti, come la manutenzione delle strade o abbassare le tasse comunali o investimenti per la maggiore sicurezza della città. Quindi nell’esempio fatto, se dei 900mila euro se ne usano solo 200mila perchè quasi tutto fila liscio, 700mila tornano disponibili e possono essere utilizzati per altri progetti. Nel caso di imprevisti, pian piano i 900mila vengono utilizzati: più se ne usano, meno se ne “rimettono” a disposizione per altri progetti. E se finiscono, non solo i soldi del ribasso di gara non tornano disponibili, ma ai cittadini viene richiesto un ulteriore sforzo economico con risorse da reperire a bilancio.
Tornando all’esempio della Matteotti, il QTE indica che il comune avrà un importo extra QTE. Considerando che il lotto2 (palestra) è ancora operativo dunque ci potrebbero essere ulteriori imprevisti, quale sarà il vero costo extra finale per i cittadini collegnesi?
Sindaco e assessore potranno ancora sostenere che non ci sono stati costi extra?