Un uno-due da KO per le casse comunali quello di luglio 2023: un risarcimento da circa 100mila euro ad una maestra e un altro da 180mila euro per un esproprio di terreni, per un totale di 280mila euro di soldi che l’amministrazione comunale dovrà versare.
Soldi pubblici dei collegnesi, soldi che avrebbero potuto essere usati per erogare servizi o realizzare progetti a beneficio dei cittadini e che invece saranno versati per coprire i risarcimenti concordati prima del processo (nel caso della maestra) o a seguito di condanna (nel caso dell’esproprio terreni).
La vicenda da 100mila euro viene raccontata anche da La Stampa: l’amministrazione aveva tramite concorso creato una graduatoria. Ma la maestra, arrivata 45esima, non era più stata chiamata per le supplenze, scavalcata da altre persone più basse in graduatoria. Secondo il comune, era stata la maestra a comunicare l’indisponibilità, ma di questa conversazione non c’è traccia.
Morale: la maestra ha chiesto 350mila euro di danni al comune di Collegno, che per evitare l’incertezza di un processo (con ulteriore aggravio di spese in caso di condanna) ha concordato di versare 100mila euro di risarcimento e chiudere così la vicenda.
Più complessa la storia che ha portato al risarcimento da 180mila euro di due persone, proprietarie di un terreno espropriato ai tempi del PIP, il piano di insediamenti delle attività produttive. La città individuò terreni (generalmente agricoli) da espropriare per favorire l’insediamento di attività industriali. Il P.I.P non diventò certo famoso per i risultati ma anzi è rimasto tristemente noto per la vicenda TOP amministrata dall’attuale sindaco di Collegno sig. Casciano, che portò addirittura all’intervento della Corte dei Conti tanto da essere definito “scandalo” dal M5S. La società venne definita dall’allora consigliere Lava una “patacca costata un milione di euro“. Pagati dai cittadini.
Gli strascichi giudiziari del PIP arrivano fino ai giorni nostri: dopo una battaglia legale durata 21 anni, con l’Ordinanza del 30/03–28/04/2023 la Corte d’Appello di Torino ha condannato la città di Collegno a risarcire due persone con una somma di 176mila euro. Che, sommati ai 100mila circa versati alla maestra, portano il totale a 280mila euro di soldi pubblici.
Saranno individuate eventuali responsabilità individuali o a pagare i quasi 300mila euro sarà la collettività, ovvero i cittadini collegnesi? Purtroppo, come nel caso della TOP srl targata Casciano o del palazzaccio di Via Antonelli, temiamo di conoscere già la risposta.