(Ispirato ad una storia vera. Nessun monopattino è stato maltrattato per la realizzazione della seguente poesia.
Si ringrazia G.Leopardi per la cortese collaborazione)
D’in su la vetta della lampione antico,
Monopattino solitario, alla campagna
Cantando vai finchè non more il GPS;
Ed erra l’armonia per questa valle.
Tanto traffico intorno
Ammorba l’aria, e lui ovunque sfreccia,
Sí ch’a mirarlo si indurisce il fegato.
Odi clacson suonar, ruggire motori;
e i monopattini contenti, a gara insieme
Per lo libero marciapiede fan mille giri,
Pur festeggiando il lor tempo migliore:
Tu pensoso in disparte il tutto miri;
Non monopattini, non biciclette,
Non ti cal d’allegria, schivi i pedoni;
Trasporti, e così trapassi
Dell’anno e di tua vita il più bel noleggio.